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[10:06, 29/3/2019] Azzurra Immediato: L’ARTE IN Re-VISIONE
Un progetto fotografico di Mariagrazia De Siena
L’anno felsineo ha una sua peculiarità: prende avvio con un evento che, da quasi cinquant’anni, caratterizza l’identità di Bologna: Arte Fiera. Dal 1974, l’asse culturale, per pochi giorni, si sposta all’ombra delle tre torri di Kenzo Tange, contraltare architettonico del turrito centro bolognese, per raccontare cosa succede nella cultura ‘fuori dal centro’.
Mariagrazia De Siena ha scelto di raccontare Arte Fiera, in modo del tutto soggettivo e non si tratta, tuttavia, di una descriptio documentaria, di una rassegna che si propone di catalogare e le opere o le gallerie presenti. La De Siena ha scelto di oltrepassare la sequenza narrativa reportagista per farsi latrice di una percezione, di una Re-VISIONE di quanto osservato tra i padiglioni di Arte Fiera. La kermesse, intensa e turbinante, appare, al contrario, negli scatti dell’artista ciò che Ella stessa definisce “un tentativo di ricomposizione di nuovi quadri a tratti con uno sguardo verso chi stava interagendo con la fruizione dell'arte e in altri tratti con sguardo verso situazioni più distratte”, attraverso cui, tuttavia, è nata una composizione nuova, inusitata, con intriganti interazioni tra opere e osservanti. Ecco, dunque, una sorta di metafisica dell’osservazione, in cui un velo di immanente sospensione è calato sul meraviglioso caos dell’arte, alla cui velocità futuribile la De Siena ha preferito una immaginaria rideterminazione.
La Re-VISIONE di Mariagrazia De Siena nulla ha che fare con una rivisitazione della Storia dell’Arte, Ella tenta, piuttosto, in maniera serissima, di ‘giocare’ con l’Arte stessa, di restituirne uno sguardo puramente percettivo, entro l’alveo di una sinestetica ontologia.
Recensione di Azzurra Immediato Storica e critico d'Arte.
L' Arte in reVisione.
[10:06, 29/3/2019] Azzurra Immediato: L’ARTE IN Re-VISIONE
Un progetto fotografico di Mariagrazia De Siena
L’anno felsineo ha una sua peculiarità: prende avvio con un evento che, da quasi cinquant’anni, caratterizza l’identità di Bologna: Arte Fiera. Dal 1974, l’asse culturale, per pochi giorni, si sposta all’ombra delle tre torri di Kenzo Tange, contraltare architettonico del turrito centro bolognese, per raccontare cosa succede nella cultura ‘fuori dal centro’.
Mariagrazia De Siena ha scelto di raccontare Arte Fiera, in modo del tutto soggettivo e non si tratta, tuttavia, di una descriptio documentaria, di una rassegna che si propone di catalogare e le opere o le gallerie presenti. La De Siena ha scelto di oltrepassare la sequenza narrativa reportagista per farsi latrice di una percezione, di una Re-VISIONE di quanto osservato tra i padiglioni di Arte Fiera. La kermesse, intensa e turbinante, appare, al contrario, negli scatti dell’artista ciò che Ella stessa definisce “un tentativo di ricomposizione di nuovi quadri a tratti con uno sguardo verso chi stava interagendo con la fruizione dell'arte e in altri tratti con sguardo verso situazioni più distratte”, attraverso cui, tuttavia, è nata una composizione nuova, inusitata, con intriganti interazioni tra opere e osservanti. Ecco, dunque, una sorta di metafisica dell’osservazione, in cui un velo di immanente sospensione è calato sul meraviglioso caos dell’arte, alla cui velocità futuribile la De Siena ha preferito una immaginaria rideterminazione.
La Re-VISIONE di Mariagrazia De Siena nulla ha che fare con una rivisitazione della Storia dell’Arte, Ella tenta, piuttosto, in maniera serissima, di ‘giocare’ con l’Arte stessa, di restituirne uno sguardo puramente percettivo, entro l’alveo di una sinestetica ontologia.
Recensione di Azzurra Immediato Storica e critico d'Arte.
