Come tu mi vuoi.
COME TU MI VUOI:
Concettuale project
“ “Gli piace indubbiamente” rispose Lord Hernry. “A chi non piacerebbe?
E’ una delle migliori opere d’arte moderna. Vi offro in cambio tutto quello
che vi piaccia chiedermi. Desidero possederla”
“Non mi appartiene, Henry.”
“E di chi è?”
“Di Dorian, naturalmente” rispose il pittore.
“Fortunato mortale!”
“Com’è tragico” mormorò Dorian Gray, gli occhi fissi sul suo ritratto
“com’è tragico! Io diventerò vecchio, brutto, ripugnante.
E questa immagine rimarrà sempre giovane.
Giovane quale io sono in questa giornata di Giugno. Oh, se si potesse realizzare
il contrario! Se io dovessi rimanere sempre giovane, e il ritratto diventasse vecchio!
Per questo, per questo, darei qualunque cosa!
Darei la cosa più preziosa del mondo! Darei anche la mia anima per questo!”. ”
(Estrapolato da: Il Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde)
Nella società contemporanea la paura di invecchiare e il dover sempre apparire belli e giovani
si sta trasformando in una vera e propria ossessione che spinge a ricorrere non solo a trattamenti
estetici con lozioni, creme, make up ma anche, e sempre più spesso, a veri e propri trattamenti di chirurgia.
Il ricorrere alla chirurgia plastico/estetica diventa quel tentativo di riuscire a fare lo stesso patto
che Dorian Gray fece con il Diavolo: la propria Anima in cambio dell’eterna Giovinezza e Bellezza.
Esiste una vera e propria patologia della paura di invecchiare con il ricorso alla Chirurgia estetica chiamata Gerascofobia.
Gli psicologi spiegano che questa paura di invecchiare si ha spesso in quanto le persone associano la vecchiaia ad aspetti
negativi quali malattie, motilità ridotta, un aspetto meno piacente perchè corrugato.
Ma oltre a queste motivazioni che potrebbero forse anche giustificare la paura di invecchiare ciò che spinge in modo spasmodico
a ricorrere a trattamenti di chirurgia estetica, fino ad un parossismo tale da portare a diventare altro nell’aspetto di quello
che siamo, è l’ossessione di apparire belli, di piacere agli altri perchè solo così, si crede, si verrà accettati.
La nostra società attuale promuove continuamente la bellezza come passpartout per ogni tipo di realizzazione; la cura ossessiva
dell’aspetto esteriore diventa quindi il nostro obiettivo di vita da perseguire a discapito dell’aspetto interiore.
Personaggi famosi vengono rappresentati su riviste e in Tv di una bellezza esente da difetti e questo spinge ancora di più
all’emulare un modello di estetica che spesso e volentieri non esiste nel reale.
Capire che il vero valore sta nella nostra essenza, in tutto ciò che è insito nel nostro comportamento pertanto diventa difficile
e si arriva a convincersi che là dove la natura non ci ha fornito di tale perfezione di bellezza bisogna intervenire anche con
mezzi estremi pur di raggiungere il modello di bellezza con il quale veniamo costantemente bombardati.
Plot:
Il progetto raffigura, attraverso una sequenza di ritratti di donna con un aspetto dicotomizzato tra bella/plastificata e
brutta/non più giovanissima, l’ossessione di aspirazione ad un ideale di bellezza e di eterna giovinezza; il proprio corpo
diventa inautentico fino a disumanizzarsi divenendo man mano prigioniera della propria ossessione.
Mood:
In chiave intimo/evocativo: Lei e l’Ideale di Bellezza.