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Cent Pas Presque.
La Danza Esistenziale
Un incedere lento, sospeso tra spazio e tempo rarefatti.
Ascoltare il silenzio per fare emergere le grida del nostro inconscio.
Camminare lenti fino a sentire l'affanno del nostro respiro.
Riaffiorano ricordi, il nostro vissuto, i nostri sogni e ambizioni.
Ci si muove lenti in uno spazio e tempo presente verso una direzione futura
per riappropriarci del nostro spazio e del nostro tempo.
Ci si sofferma a riflettere e per capire a volte bisogna riprovare
a ripercorrere spazio e tempo passati.
La nostra mente man mano acquisisce nuova consapevolezza,
il nostro corpo inizia a seguire il proprio ritmo pregno di rinnovata energia.
Il passo lento lascia spazio ad una più movimentata ritmicità del corpo.
Lo spazio e il tempo cambiano consistenza, diventano più fluidi.
La consapevolezza di se rimanda alla consapevolezza dell'altro.
L'altro non più estraneo, alieno ma individuo di una collettività.
Riconoscendosi l'un l'altro si stabiliscono contatti, relazioni e interazioni.
Ci si sente individui forti in una comunità forte.
L'apoteosi si esplicita nell'esplosione festosa di danza collettiva.
Cent Pas presque è una performance di danza urbana ideata dal coreografo marocchino Taoufiq Izeddiou
proposta su due giornate a Bologna all'interno della programmazione di Right to the City-Atlas of Transitions Biennale.
Ho preso parte personalmente alla performance per poter esprimermi attraverso una fotografia "esperenziale".
Non semplice rappresentazione di un evento ma un racconto emozionale:fotografare ciò che si sente, ciò che si odora,
l'inconsistenza, l'impermanenza.
Un incedere lento, sospeso tra spazio e tempo rarefatti.
Ascoltare il silenzio per fare emergere le grida del nostro inconscio.
Camminare lenti fino a sentire l'affanno del nostro respiro.
Riaffiorano ricordi, il nostro vissuto, i nostri sogni e ambizioni.
Ci si muove lenti in uno spazio e tempo presente verso una direzione futura
per riappropriarci del nostro spazio e del nostro tempo.
Ci si sofferma a riflettere e per capire a volte bisogna riprovare
a ripercorrere spazio e tempo passati.
La nostra mente man mano acquisisce nuova consapevolezza,
il nostro corpo inizia a seguire il proprio ritmo pregno di rinnovata energia.
Il passo lento lascia spazio ad una più movimentata ritmicità del corpo.
Lo spazio e il tempo cambiano consistenza, diventano più fluidi.
La consapevolezza di se rimanda alla consapevolezza dell'altro.
L'altro non più estraneo, alieno ma individuo di una collettività.
Riconoscendosi l'un l'altro si stabiliscono contatti, relazioni e interazioni.
Ci si sente individui forti in una comunità forte.
L'apoteosi si esplicita nell'esplosione festosa di danza collettiva.
Cent Pas presque è una performance di danza urbana ideata dal coreografo marocchino Taoufiq Izeddiou
proposta su due giornate a Bologna all'interno della programmazione di Right to the City-Atlas of Transitions Biennale.
Ho preso parte personalmente alla performance per poter esprimermi attraverso una fotografia "esperenziale".
Non semplice rappresentazione di un evento ma un racconto emozionale:fotografare ciò che si sente, ciò che si odora,
l'inconsistenza, l'impermanenza.
